C’è un’unica strategia vincente per l’Italia: sobrietà nei consumi e sostituzione dei consumi fossili con quelli da fonti rinnovabili. Ma il “Governo dei Migliori” stenta: il Ministro competente, soprannominato “Capitan Fracassa”, ha denunciato le pretese della lobby dei rinnovabilisti. Qualcuno gli dica che con il suo passo l’Italia raggiungerà gli obiettivi europei di decarbonizzazione nel 2146, invece che nel 2030. Per l’Italia i bruschi cambi di rotta sembrano ancora impossibili, almeno fino a che il Belpaese non incoccerà contro un muro.
In Italia l’energia costa molto di più degli Stati membri: da noi costa in media quasi 246 €/Mwh; in grecia 237, in Francia 227, in Serbia 221, in Croazia e Slovenia 220, in Ungheria, 217, in Spagna e Portogallo 215, in Romania 208, in Austria 205, in Olanda 202, in Belgio 200, in Germania 182, negli altri ancora meno. Questa è la cifra del “caro-bollette” italiano. Molti italiani, famiglie ed imprese, protestano per questo, scalciano arrabbiati con il governo italiano e con il sistema delle imprese energetiche. A farne le spese sono soprattutto i poveri e le attività più energivore, come acciaierie, cementifici, trasportatori, che con questi numeri non possono competere a livello internazionale. Con il caro-bollette raddoppieranno inoltre le famiglie italiane in condizioni di povertà energetica: entro l’anno potrebbero diventare una su cinque.
In Italia le attuali politiche emergenziali dei “Migliori” sull’energia stanno avendo deboli effetti. Questo avviene nel solco del passato: le politiche energetiche in Italia sono sempre state di pannicelli caldi. Insomma questa disparità di costo noi italiani ce la siamo ampiamente meritata. Addirittura ancora i Migliori non sanno rispondere ad una domanda basilare: “Quanto costa davvero all’ingrosso il gas che arriva nel Belpaese?” In pratica non sono noti gli extra-profitti delle compagnie che importano il metano; essendo ignoti perciò non si possono applicare “eco-tasse” agli extra-profitti. Per il nostro Paese del Sole, che importa il 90% dell’energia utilizzata, servirebbero interventi strutturali capaci di renderci meno dipendenti dalle fonti energetiche fossili. La transizione ecologica-energetica è urgente proprio per questo motivo. Se invece nei prossimi anni in Italia saranno sviluppati impianti a fonti rinnovabili con lo stesso ritmo del Governo dei Migliori le richieste del pacchetto europeo “Fit for 55” di installarne 70 GW saranno soddisfatte in 124 anni.
Il grande economista John Maynard Keynes scherzava dicendo che “nel lungo periodo saremo tutti morti”. Il problema è che se adesso non diamo retta alla “lobby dei rinnovabilisti”, nel lungo periodo staranno maluccio anche i nostri discendenti.