Prima della crisi ucraina tutti parlavano di transizione energetica, di limitazione dei sussidi dannosi per l’ambiente, di eco-bonus, di eco-tasse. Ma ormai abbiamo capito che era solo un “bla, bla, bla”. Con il “caro bollette” il Governo dei Migliori ora ha smesso di parlare ed è passato all’azione: ha detassato i carburanti ed i consumi energetici fossili!
Com’è noto le eco-tasse sono i tributi che, in base al principio “chi inquina paga”, gravano sui consumi meno compatibili con l’ambiente. Un’eco-tassa è uno strumento di politica fiscale dei governi, per correggere i comportamenti degli agenti economici ed indirizzarli verso consumi più compatibili con l-ambiente. Ad esempio il pedaggio urbano è un’eco-tassa locale, utile per ridurre il traffico dei veicoli inquinanti nei centri urbani. Una tassa verde volendo può essere bilanciata da equivalenti sgravi fiscali dei consumi sostenibili (“green tax shift”, così da non aumentare la pressione fiscale complessiva). Ad esempio una tassa sul consumo di combustibili fossili (carbon-tax) è opportuno che sia affiancata dallo sgravio fiscale dei consumi d’energia rinnovabile. Le eco-tasse, come tutta la fiscalità ambientale (sussidi dannosi per l’ambiente, eco-sussidi, ecc.), dovrebbero essere il cavallo di battaglia di tutti gli ecologisti.
L’Unione europea, almeno a parole, ha sostenuto da tempo la necessità di promuovere una riforma complessiva del sistema fiscale, garantendo l’osservanza del principio “chi inquina paga”. Ad esempio la comunicazione COM-2020-312 ha ribadito la necessità di riforme fiscali nazionali per sfavorire i combustibili fossili e per “spostare il carico tributario dal lavoro all’inquinamento”.
Il Governo dei Migliori sta facendo esattamente l’opposto: oggi ha tagliato di 25 cent la benzina riducendo l’accise sui carburanti fossili, ha tassato gli extra-profitti realizzati dalle aziende del comparto energetico fossile, sta aiutando le imprese che acquistano gas naturale e l’autotrasporto (ad esempio con il “credito d’imposta”), ecc. Le eco-tasse non sono il punto focale del Governo dei Migliori; non solo continua a favorire chi consuma energia fossile, ma non ha neppure la capacità di sussidiare le attività favorevoli all’ambiente. La nostra burocrazia fino ad ora è riuscita solo ad emanare una giungla di eco-bonus fiscali impraticabili (sotto forma di deduzioni, detrazioni, crediti d’imposta, tra cui spicca il Superbonus-110%, per cui solo una minima parte delle risorse stanziate sono state effettivamente “messe a terra”, determinando peraltro significativi danni ambientali, incidenti sul lavoro e truffe). Il Governo dei Migliori sta congelando 200 milioni di euro destinati a sostenere l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili. Questo tesoretto di sussidi era stato approvato nel marzo 2020 dal precedente Governo. Ma è ancora bloccato, perché ancora manca la normativa ministeriale per far funzionare le procedure di stanziamento, in un rimpallo immorale tra le burocrazie dei due Ministeri di Giancarlo Giorgetti e di Roberto Cingolani.